Quel che mi sfugge è: come siamo legati? Gli altri lasciano informazioni appositamente per me, o sono io che le colgo? È il Dio destino, la Dea bendata? Dove comincia la mia volontà e dove finisce il destino? Temo c'entri una scarsa consapevolezza dei miei sentimenti, mezzi ed autostima. Forse sono io destinato a leggere e a scrivere? Immagino sia difficile rispondere a parole. So che l'unica parola è: agisci! Ma io son fermo all'eureka!
Perché ti vedi inferiore agli altri se dici di non esserlo?
Come vorresti essere per sentirti giusto con te stesso?
Mi vedo inferiore perché i miei genitori mi hanno caricato di aspettative. Ciò mi causa rabbia repressa che sfogo con sostanze. La cosa stupida è che questa rabbia diventa paura di affrontare la realtà, e quindi non ho modo di confermare a me stesso ed agli altri le aspettative e il dolore di cui mi hanno caricato.
Ora come ora vorrei una donna che scelga io stesso... Non esser scelto. Poi prendere una triennale e trovarmi un lavoro... Infine finire di scrivere il mio libro sperando di cambiare il mondo, essendo capito.
Non benissimo... Mi credo chissà chi! E l'umiltà mi fa arrabbiare, perché vedo me stesso come inferiore agli altri, quando non lo sono... Megalomania, narcisismo, bipolarismo borderline o troppi abusi?